14 novembre 2007

Inaugurazione di ExpoPIUmogna

(Intervento di Gabriele Gendotti – Consigliere di Stato e Direttore del DECS - per l'inaugurazione di ExpoPIUmogna del 26 ottobre 2007 a Bodio)

Signora presidentessa del Gran Consiglio (Monica Duca Widmer),
Gentili signore e signori,

vi porgo il mio cordiale saluto personale e quello del Consiglio di Stato e mi felicito con gli organizzatori di questa manifestazione per la molteplicità degli eventi previsti e la varietà degli avvenimenti collaterali.

Quanto accade in questi tre giorni è qualcosa di importante per la regione, perché ne dimostra la vitalità e la voglia di mantenere vivi usi e costumi di un tempo oltre che attività che contraddistinguono i settori del commercio e dell’artigianato, peculiarità di questo territorio e dei nostri tempi.

Cultura, scuola, fotografia, sport e turismo compongono un ventaglio di attività che gli awards premiano. Mi fa piacere poter partecipare alla loro consegna ed esprimere il riconoscimento dell’autorità cantonale per gli sforzi che gli organizzatori della manifestazione hanno compiuto e continueranno a compiere negli anni a venire per dare visibilità a una regione del Ticino lontana dai grandi agglomerati.

Abito anch’io nella regione delle Tre Valli e so quali sforzi si devono oggigiorno fare per non lasciar morire attività che hanno dietro di sé lunghi anni di vita. Penso allo sport dello sci e alle stagioni sempre più calde con la neve che si fa ormai desiderare. Penso anche alle attività che roteano interno al piccolo, ma importante mondo dell’artigianato, che non attira più tanti giovani come un tempo.

Sarà la conseguenza del così detto progresso o della tecnologia più recente, ma l’interesse ormai scemato per tante professioni dell’artigianato preoccupa chi si occupa dei giovani, in primo luogo di chi è alla ricerca di un posto di lavoro. Mi auguro vivamente che questa “Fiera del commercio e dell’artigianato” sia anche una vetrina grazie alla quale mettere in mostra prodotti e aspetti di un mestiere, capaci di risvegliare l’interesse dei giovani. Solo così la tradizione può sopravvivere.

E’ questo l’auspicio che esprimo oggi: che queste manifestazioni oltre che a rinfrescare la memoria storica di una regione e a presentare quello che si fa oggi, servano anche a profilare il mondo futuro delle Tre Valli, affinché i grandi sconvolgimenti del territorio di cui siamo oggi tutti testimoni, non impoveriscano la vita della regione.

E con questi sentimenti di gratitudine per quello che avete preparato e di speranza nel futuro, possiamo ormai tagliare il nastro ed entrare nel vivo della manifestazione.