14 novembre 2007

Conferenza stampa per la messa in rete del CSCS

(Intervento di Gabriele Gendotti – Consigliere di Stato e Direttore del DECS - durante la Conferenza stampa per la messa in rete del CSCS del 12 novembre 2007 a Lugano)

Gentili Signore e Signori,

Il progetto di messa in rete del CSCS si inserisce nel contesto più ampio del "Ticino della conoscenza" i cui obiettivi sono descritti nelle linee direttive elaborate dal Governo. Lo sviluppo delle formazioni universitarie - e in particolare della ricerca a sostegno di un solido contesto scientifico residente - costituiscono l'elemento centrale di una politica universitaria in grado di sostenere lo sviluppo economico, sociale, culturale e scientifico del Cantone.

Nello specifico, il progetto va contestualizzato nel credito quadro generale stanziato dallo Stato per la ricerca scientifica, attingendo al capitale di 70 milioni di franchi liberato grazie al versamento dei proventi dell'oro della BNS.
È un progetto dapprima letteralmente “inventato” e poi fortemente voluto dal DECS, che ha del resto dovuto superare non poche resistenze e convincere qualche scettico, ma che ha sin dall’inizio avuto come obiettivo quello di finanziare progetti di ricerca come quello che viene presentato oggi.

Nel definire il finanziamento di sostegno alla ricerca, il DECS ha identificato dapprima i poli di eccellenza già affermati o emergenti sul territorio. Accanto al settore biomedico (che ha già raggiunto una solida reputazione internazionale) è emersa anche l'importanza crescente del settore dell'informatica di punta. In questo senso, la presenza sul territorio del CSCS non poteva essere assolutamente ignorata, nonostante alcuni problemi gestionali legati allo stesso. Anzi, proprio per consolidare la valenza territoriale del CSCS, il Cantone ha voluto lanciare un segnale che permettesse lo sviluppo di una collaborazione scientifica concreta con le istituzioni locali che hanno valenze affini.

Si è dunque pensato non solo agli istituti che si occupano di informatica nei nostri due atenei, ma di strutturare un vero e proprio consorzio che includesse anche gli istituti di ricerca nel settore biomedico. Non si tratta di una scelta casuale: da qualche anno il settore delle scienze biologiche si avvale infatti sempre di più di capacità di super-computing (super calcolo) per l'elaborazione di modelli molecolari o fisiologici complessi. I due istituti sul nostro territorio (IRB e IOSI) hanno già progetti avanzati in tal senso.

Nella riflessione strategica che ha portato alla struttura finale di progetto che vi verrà presentata nel dettaglio fra poco dai responsabili scientifici dei vari istituti, non si sono dimenticati anche i segnali derivanti dai progetti di cooperazione e innovazione della Confederazione, di cui uno specificatamente dedicato alle nano-apparecchiature ed alle loro esigenze di calcolo super-dimensionato in tempo reale. L'idea di sostenere lo sviluppo dell'informatica di punta coincide quindi con una strategia condivisa a livello federale, nella quale il nostro Cantone può (e vuole) inserirsi a pieno titolo.

Tramite il sostegno ad un'iniziativa interdisciplinare come la messa in rete del CSCS, Il Cantone ha dimostrato la chiara volontà di fare dialogare in modo sinergico e costruttivo le migliori valenze scientifiche e tecniche presenti sul territorio.

Noi non abbiamo la pretesa, come scioccamente preteso da qualcuno, di diventare il, sottolineo “il”, campus universitario del centro Europa imitando Haward e Berkeley, anche perché USI e DECS sono diretti da due montanari abituati a fare il passo secondo la gamba, ad avanzare passo dopo passo, ma comunque a progredire e a raggiungere le cime rispettivamente i traguardi che si sono prefissati.

Ma non siamo nemmeno degli sprovveduti senza idee, come ha scritto qualcuno ancora poche settimane fa che non ha capito che uno dei progetti per il futuro del Ticino che guarda avanti, quello giustamente preconizzato dal presidente Piero Martinoli, quello di creare una collaborazione fra IRB, IOSI, USI e SUPSI, non è un sogno nel cassetto, ma qualcosa di concreto già pronto per essere consegnato alla fase operativa.

E anche su altri progetti del Ticino della conoscenza e della ricerca noi stiamo lavorando seriamente per consolidare quanto è stato realizzato, ciò che non è sempre così scontato, e per individuare nuove strategie da seguire consapevoli che lo sviluppo di questo paese in termini di produzione di ricchezza e di posti di lavoro, nonché di crescita culturale ed intellettuale passa proprio da questa capacità di trasformare le buone idee in fatti concreti.

Confido infine che anche il Politecnico di Zurigo comprenda lo sforzo che il Cantone Ticino produce per consolidare la presenza sul territorio ticinese del CSCS e che si adoperi per reperire tutte le risorse necessarie dalla Confederazione per finanziare la strategia nazionale per il calcolo ad alta potenza e la sua messa in rete. Ciò che permetterà di creare un vero polo di eccellenza e di dare alla Svizzera italiana, quale parte integrante di questo paese, la possibilità di collocarsi con un forte valore aggiunto nel paesaggio universitario svizzero e favorire la sua visibilità sulla scena internazionale.