14 agosto 2007

Ricevimento di Swisslos in occasione del Festival internazionale del film di Locarno




(Intervento di Gabriele Gendotti – Consigliere di Stato e Direttore del DECS - per il Ricevimento di Swisslos del 8 agosto 2007, in occasione del Festival internazionale del film di Locarno)



Gentili signore e signori,

l’autorità cantonale ha il piacere, attraverso il suo Ufficio che amministra i fondi della lotteria intercantonale Swisslos, di assicurare il finanziamento di questo Festival del film con una partecipazione annua di 2,5 mio di franchi. Non è solo un piacere, è anche un onore poter contribuire a promuovere e a rafforzare sul territorio innumerevoli iniziative di carattere culturale, oltre alle altre attività e ai molti progetti di carattere sociale e sportivo.

Il contributo del cantone è un segno dell’importanza attribuita dall’autorità cantonale a questa manifestazione e un atto di fiducia nei confronti di chi la progetta, la dirige e la trasforma in incontri con personalità del mondo del cinema, attraverso i quali il nome di Locarno – e per riflesso il nome del Ticino – è conosciuto nel mondo.

All’interno del nostro Paese, il Festival è un occasione per rafforzare la posizione della cultura italiana come elemento essenziale della Confederazione attraverso eventi di carattere internazionale. Una cultura esprime la sua peculiarità e la sua forza non isolandosi dal mondo, ma nel confronto con altre culture. La cultura non è qualcosa di statico, ma di dinamico: accanto alla cura delle opere del passato, rafforza la sua posizione nel presente attraverso nuovi progetti, nuove idee, rinnovate iniziative di apertura al mondo come è il caso di questo Festival.

Dobbiamo tuttavia, noi ticinesi, renderci conto che il futuro del Festival dipende anche da decisioni che la regione dovrà saper prendere entro breve tempo. L’ho già detto in un’altra recente occasione: Non ha senso rinviare una decisione di anno in anno e non ha senso investire ogni anno soldi in infrastrutture provvisorie da ricostruire l’estate successiva. Ho parlato anche di nubi nere che si affacciano all’orizzonte. Sono i problemi irrisolti e sono anche, concretamente, le nubi nere che scaricano pioggia, la sera, su Piazza Grande e che ostacolano il normale svolgimento della manifestazione.

Concludo con una nota di ottimismo, come si addice a un politico che crede nel futuro del proprio Paese. Confido cioè nel senso di realismo e di lungimiranza di chi oggi ha la possibilità di decidere e dunque di assicurare lunga vita a un evento che ci fa conoscere nel mondo e ci mette a contatto con persone e avvenimenti con altre realtà sociali, altre filosofie di vita, per crescere assieme.

Grazie dell’attenzione.