31 agosto 2007

Inizio anno scolastico 2007/2008


(Lettera di Gabriele Gendotti - Consigliere di Stato e Direttore del DECS - inviata venerdì 31 agosto 2007 alle direzioni degli istituti scolastici cantonali, agli ispettorati scolastici e agli uffici del DECS, per l'inizio dell'anno scolastico 2007/2008)



Gentili signore e signori

come consuetudine trovo doveroso, all’inizio di un nuovo anno scolastico, rivolgermi a coloro che operano per la nostra scuola. Anche da noi non mancano le riflessioni su questo importante settore della società. Penso in particolare alle discussioni spesso contraddittorie sul mandato conferito alla scuola dalla politica, dalla famiglia, dalla società in generale oppure alle scelte di politica scolastica, alle strategie legate all’insegnamento e all’apprendimento, alle attese degli allievi e delle famiglie.

L’anno scolastico appena trascorso si è concluso con una nota di amarezza: il rinvio del riconoscimento intercantonale dei diplomi rilasciati dall’ASP per la scuola media. Questo fatto, che non ha influito sulle possibilità di assunzione dei docenti a livello cantonale, non ci esime dalla necessità di colmare le lacune evidenziate, lacune dovute principalmente all’insufficiente spazio dato alla ricerca in educazione e non alla struttura e ai contenuti dei curricoli di studio. Non c’è per il momento unanimità all’interno degli operatori scolastici sulla soluzione da adottare in futuro. Per quel che mi concerne ho già più volte espresso l’ opinione secondo cui è importante trovare modalità di collaborazione con le nostre scuole di livello universitario, che già godono di grande considerazione per delle attività di ricerca in stretto contatto con il territorio.

Non posso sottovalutare un certo disagio che affiora qua e là, soprattutto nella scuola media, scuola chiamata ad assumere la totalità degli allievi provenienti dalle elementari. Alle difficoltà provocate da un mandato di formazione delicato e complesso come quello che tocca i giovani da 11 a 15 anni, si aggiungono quelle che derivano dalla gestione dei casi definiti “difficili”, cioè con comportamenti che non solo disturbano lo svolgimento delle attività didattiche, ma che creano pure tensioni nell’animo di chi si dedica con impegno a “far lezione”. Il DECS ha elaborato nuove misure sulla gestione dei casi più problematici nell’intento di far fronte a questa situazione, che resta comunque contenuta, e per sostenere i docenti nel loro delicato compito.

Camminare e operare, con animo disponibile, all’interno di cambiamenti sempre più accelerati; favorire la riflessione e lo studio; orientare i giovani, in un momento in cui il disorientamento è grande, affinché possano trovare una strada per la vita e affermarsi come individui e cittadini: sono questi alcuni aspetti della professione docente che richiede impegno e che merita un adeguato riconoscimento della comunità.

Fa parte dei miei compiti di politico assumere le responsabilità e definire, insieme con i servizi del DECS, gli orientamenti della scuola e le condizioni quadro convenienti per il prossimo futuro e promuovere ogni iniziativa che possa favorire il riconoscimento, da parte della società, dell’impegno nei confronti di chi opera nella scuola.

Ringrazio tutte e tutti coloro che nelle forme più disparate contribuiscono ad adempiere quello che oggi è forse il compito pubblico prioritario dello Stato: quello di adeguatamente preparare, attraverso l’educazione e l’istruzione, i cittadini liberi ed indipendenti di domani.

Auguro a tutte e a tutti un buon anno scolastico.