21 novembre 2006

FTIA – 5 anni “alla stazione”

(Intervento di Gabriele Gendotti – Consigliere di Stato e Direttore del DECS - di venerdì 17 novembre 2006 a Giubiasco)


Gentili signore e signori,

Esprimo il compiacimento mio personale e dell’autorità cantonale per gli sforzi che la ftia ha compiuto e compie tuttora a favore di chi è meno fortunato di altri, ma con uguale voglia di essere considerato come gli altri e di poter dare, attraverso un lavoro, qualcosa agli altri.

Anche il settore “Formazione” su mandato dell’Assicurazione invalidità opera nella consapevolezza che essere disoccupato è fonte di umiliazione per l’individuo che vorrebbe essere in qualche modo utile alla comunità e che si sente invece “inutile”, quando il dipendere dagli altri è un ostacolo insormontabile sulla strada che porta a un po’ di felicità.

Il fenomeno della disoccupazione, che colpisce purtroppo e, in tempi di crisi, assai frequentemente, anche chi la sorte ha premiato, dandogli una buona salute, è fonte di disordine sociale quando nei giovani si fa forte il sentimento di non avere un obiettivo per la vita.

Ma è ancora peggio quando ci si accorge di non poterlo avere, quell’obiettivo per la vita, perché non c’è la possibilità di formarsi e di ottenere quel documento che è un diploma professionale con il quale si aprono le porte del mondo del lavoro e cadono quegli ostacoli verso quel po’ di felicità che vuol dire avere un lavoro e sentirsi utili.

I recenti disordini giovanili, successi qua e là nel mondo, scoppiano quando il sogno di una vita operosa e dignitosa si scontra con la consapevolezza che quel sogno è irrealizzabile. E’ la caduta dei sogni. Non c’è cosa peggiore nella vita di un individuo.

Lo Stato compie ogni sforzo possibile per “favorire l’integrazione” o “facilitare l’accesso al mondo del lavoro”, due obiettivi dichiarati anche nel vostro opuscolo. E non viviamo in un momento particolarmente facile. All’appello lanciato dalla Divisione della formazione professionale alle aziende, perché facciano il possibile per assumere apprendisti, si aggiunge il vostro appello alle aziende affinché gli sforzi compiuti dalla ftia aiutino il maggior numero di persone meno fortunate di altre ad avere un posto nella vita della comunità e a sentirsi “utili”.

In una stazione si parla di binari e voi dite di essere da cinque anni sul binario giusto! Auguro a tutti voi che quel binario s’allunghi nel tempo e che su di esso corrano Intercity veloci che sono le vostre idee e i vostri progetti che corrono verso altre stazioni, altri luoghi di formazione, in cui chi è giovane, ma meno fortunato dei suoi coetanei, riesca comunque ad avere un ruolo nella vita che lo soddisfi e sempre un obbiettivo da raggiungere.

Alle operatrici e agli operatori della ftia rinnovo, in occasione di questa festa di compleanno, le felicitazioni per i traguardi finora raggiunti, a cui aggiungo la gratitudine dello Stato per il contributo che la ftia dà nella soluzione di problemi attinenti all’integrazione di chi è meno fortunato di altri. In questo senso contribuiamo tutti quanti a mantenere entro limiti sopportabili le differenze fra gli individui offrendo loro opportunità di avere una vita dignitosa.

Vi ringrazio dell’attenzione.