10 novembre 2006

Consegna dei diplomi ai segretari d’albergo

(Intervento di Gabriele Gendotti – Consigliere di Stato e Direttore del DECS - in occasione della consegna dei diplomi ai segretari d'albergo di venerdì 10 novembre 2006 a Bellinzona)


Signori Membri della Commissione di vigilanza della scuola,
Signor Direttore,
Signori invitati e ospiti di questa cerimonia,
Signori neosegretari d’albergo,

la consegna dei diplomi finali alle persone, donne e uomini, che hanno concluso positivamente un ciclo di formazione è sempre un evento significativo e di particolare intensità, sia per coloro che ricevono il diploma, sia per coloro – come me - che possono partecipare alla loro soddisfazione e a quella dei loro accompagnatori, giustamente fieri del risultato raggiunto da congiunti o amiche e amici.

La consegna avviene poi normalmente in un clima di festa, magari un po’ trattenuta per il rammarico di dover lasciare un ambiente in cui si è vissuto una bella esperienza di formazione e di vita. Anche per me partecipare a questo clima di festa costituisce un momento di positiva evasione dalle attività di governo di carattere più amministrativo. Costituisce pure un momento di contatto con la vita del nostro paese che prosegue senza sosta, in forza delle decisioni politiche che vengono prese per esempio in materia di formazione scolastica e professionale – tanto per dirne una, senza una decisione politica, presa sia pure d’intesa con la Società svizzera degli albergatori, questa scuola non ci sarebbe - o magari talvolta anche a dispetto delle decisioni politiche.

Per dire che occasioni come questa servono anche a sentire il polso del paese reale, che tira avanti dalla mattina alla sera, dal lunedì al sabato e, visto che siamo in particolare contesto professionale, anche dal lunedì alla domenica e dal primo giorno dell’anno fino all’ultimo. Ringrazio pertanto la direzione della Scuola superiore alberghiera e del turismo per la possibilità che mi è data di farlo.

La soddisfazione dei partecipanti a una cerimonia di consegna dei diplomi è anche più intensa quando alla conclusione di un periodo di formazione corrisponde anche il passaggio verso il mondo del lavoro. Infatti vi è l’aspettativa di passare da una situazione di più o meno grande dipendenza dalla famiglia o magari dallo Stato per chi riceve borse di studio o prestiti, alla situazione di autonomia finanziaria, che trascina poi con sé anche tutte le altre autonomie e libertà. In fondo si passa da una situazione di subalternità a quella, visto che voi neodiplomati siete tutti maggiorenni, di libero cittadino, con tutti i diritti e con tutti i doveri; di libero cittadino che fa parte della vita civile di questo paese e contribuisce a plasmarla con la sua attività professionale, con la sua attività sociale, con la sua attività civile.

Certamente occorre che questo passaggio sia veramente possibile e che la conclusione della formazione, il ricevimento del diploma, la ricerca di un posto di lavoro convergano verso un esito positivo, ossia l’assunzione da parte di un datore di lavoro.

Penso di poter dire nel vostro caso che, sia pure con l’indispensabile flessibilità di cui bisogna dar prova oggi, non dovrebbe essere impossibile trovare il posto di lavoro. Intanto, il vostro bacino di ricerca di un’attività professionale non si ferma al Cantone Ticino, anche perché i periodi di pratica hanno certamente già portato alcuni di voi fuori Cantone, a contatto di altre realtà linguistiche, culturali, sociali ed economiche. Siete dunque più disponibili a vivere in altre regioni, per cui lo scalino da fare quando si deve lasciare il Cantone per trovare lavoro è meno alto per voi che per le persone che lo fanno per la prima volta.

Inoltre, credo di poter dire che, se doveste lasciare – per qualche mese, per qualche anno o magari anche per una vita - il Cantone, lo fate con un bagaglio linguistico che vi mette a vostro agio in ogni situazione. Ecco la ragione per cui il nostro Cantone ha fatto, sul piano linguistico, scelte importanti, ossia la scelta di curare il plurilinguismo, partendo tuttavia dal rafforzamento della lingua italiana, che è comunque la chiave di volta per il progresso in qualsiasi altro campo della conoscenza. Altro era certamente il caso dei nostri emigranti di fine ottocento o inizio novecento che si sono fatti un nome in tutta l’Europa o in tutto il mondo nel campo dell’albergheria, che sono partiti muniti solo del dialetto e dell’italiano.

Infine, per il buon esito delle vostre ricerche di un posto di lavoro, mi pare di poter dire che il clima è propizio. Infatti il turismo di arrivo in Svizzera, ma anche in modo particolare nel Canton Ticino, è in grande spolvero secondo i dati ancora parziali di quest’anno. Dunque dovrebbe esserci un clima propizio per il mercato del lavoro, per le assunzioni di personale, considerato che l’industria esercentesca e alberghiera è ancora molto “personalintensiv”. Infatti, per fortuna di chi vi opera, ma anche di chi ne fruisce, non siamo ancora ai ristoranti o agli alberghi robotizzati, in cui sono le macchine a servire il cliente e a compiere ogni sorta di azione per il suo benessere. D’altra parte, un’attività economica che è basata sul fattore umano deve contare molto sulla qualità del fattore umano, che è determinante per la soddisfazione del cliente e per la sua “fidelizzazione”. Se si vuole, qui nel Ticino come in tutta la Svizzera o il mondo in cui andrete a operare, che il cliente ritorni, occorre che gli si diano buone ragioni per ritornare.

Può anche darsi che alcuni di voi, mediante la frequenza di questa scuola per segretari d’albergo, abbia ritrovato, dopo altre esperienze formative o di lavoro, il gusto per lo studio e dunque l’interesse per continuare la formazione nei due cicli di studio di del turismo o dell’albergheria di questa scuola specializzata superiore riconosciuta dalla Confederazione. Certamente in questo caso il passaggio all’indipendenza di cui ho fatto cenno all’inizio si ritarda ancora di qualche anno, ma a profitto di una formazione maggiore e maggiormente spendibile sul mercato del lavoro. Anche perché non vi è solo il riconoscimento della Confederazione a far stato, c’è anche quello del mercato del lavoro, ossia dei potenziali datori di lavoro, che apprezzano sempre più la qualità della scuola. Una scuola che ha sempre più anche attrattiva sul piano internazionale, vista la presenza sempre più numerosa di studenti di ogni parte del mondo.

Faccio dunque i miei complimenti ai neo segretari d’albergo che oggi ricevono il diploma e a loro auguro che possano entrare al più presto, se già non vi sono entrati, nel mondo del lavoro, per portarvi le competenze che hanno acquisito in questa scuola grazie all’altrettanto competente lavoro di formazione svolto da direzione e docenti. Gli stessi auguri di futuri successi li faccio a coloro che subito o magari dopo una pausa lavorativa volessero continuare gli studi in questa o in un’altra scuola specializzata superiore del settore, anche se questa è la più economica ed è altrettanto buona se non migliore delle altre scuole svizzere.

E da ultimo mi permetto di ricordare, a conclusione del mio intervento, che se un risultato positivo è stato da voi raggiunto, lo è anche perché questo Paese, il Cantone Ticino, con notevoli sforzi finanziari mette a disposizione, dei giovani suoi volonterosi di apprendere, ogni possibilità di adeguata formazione per competere ovunque sul piano professionale.