30 novembre 2006

Consegna diplomi e certificati CRS alla Scuola superiore per le formazioni sanitarie (SSFS) di Stabio

(Intervento di Gabriele Gendotti – Consigliere di Stato e Direttore del DECS - di giovedì 30 novembre 2006 a Stabio)


Signor Direttore,
Signore e signori docenti,
Signore e signori ospiti, in particolare in rappresentanza delle istituzioni sanitarie,
Signore e signori neodiplomati,

la cerimonia di consegna dei titoli di studio costituisce un momento di grande soddisfazione per la scuola e per gli allievi che hanno portato a termine in modo positivo i loro studi e possono quindi festeggiare l'importante risultato raggiunto. Nel contempo è grande anche la mia soddisfazione di poter partecipare a questo atto conclusivo – anche se certamente non ultimo – del percorso formativo che avete intrapreso.

Con la mia soddisfazione desidero esprimere le mie congratulazioni ai neodiplomati per aver ottenuto il titolo di studio e cogliere l'occasione che mi è data questa sera per ringraziare quanti hanno contribuito a tale risultato, in qualità di docenti, datori di lavoro, parenti o amici.

Questa cerimonia avviene nel segno dei cambiamenti che riguardano da vicino la Scuola superiore per le formazioni sanitarie e più in generale dei cambiamenti nel settore della formazione sociosanitaria. E’ pertanto ovvio dedicare a questi cambiamenti anche un momento di riflessione, anche per valutare ciò che ne deriva per voi che oggi ricevete il diploma di questa scuola.

La prima novità importante di questo 2006 che voglio prendere in considerazione riguarda la creazione del nuovo Dipartimento sanità della Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana, dipartimento alla cui testa è stato designato il dir. Ivan Cinesi, attualmente direttore proprio di questa scuola, ossia della Scuola superiore per le formazioni sanitarie di Stabio.

La proposta di nuovo Dipartimento sanità della SUPSI era stata formulata a fine 2005 dal Consiglio di Stato ed è stata fatta propria, con decisione a larga maggioranza, dal Parlamento ticinese nel giugno 2006.

Questa decisione si è poi realizzata concretamente nel settembre appena trascorso con l'avvio dei corsi per le formazioni di ergoterapista, di fisioterapista e, parzialmente, di infermiere. Va detto che in un primo tempo la data d'inizio della nuova formazione SUPSI era stata prevista per il 2007, ma successivamente, per non perdere la possibilità di collaborare già da subito ad iniziative o a ricerche promosse dalle altre scuole universitarie professionali in Svizzera, si è pensato di anticipare tale data all'autunno 2006.

All'interno della SUPSI non saranno però integrate solo le formazioni di base che ho già citato, ma a contare dal prossimo anno accademico queste saranno seguite anche dalle formazioni post-diploma oggi offerte dalla Scuola superiore per le formazioni sanitarie, i cui responsabili si stanno già adoperando per preparare i nuovi programmi di formazione. Ciò significa che i titoli finora erogati dalla Scuola superiore per le formazioni sanitarie saranno erogati, riservati gli adeguamenti del caso, come titoli della SUPSI. Per voi si porrà il problema di un’eventuale conversione dei vostri titoli in titoli di SUP. Le modalità però sono per ora soltanto vagamente allo studio.

D’altro canto segnalo però che non tutti i corsi post-diploma attualmente offerti nel Ticino nel campo delle cure infermieristiche saranno da subito integrati nella SUPSI. Ciò vale in particolare per le formazioni di specializzazione ora impartite dalla Scuola superiore in cure infermieristiche - vale a dire le specializzazioni in anestesia, in cure intense, e in cure urgenti e pronto soccorso - che continueranno per un certo tempo ad essere impartite a livello di scuola superiore, affinché sia possibile garantire il riconoscimento dei titoli rilasciati sul piano nazionale come titoli giuridicamente protetti.


La seconda considerazione che voglio formulare riposa sul fatto, desumibile da quanto precede, che il nostro Cantone ha per ora deciso di instaurare due vie di formazione per la preparazione d'infermieri, ossia, da una parte quella impartita dalla Scuola superiore in cure infermieristiche, con 80 posti all'anno, e dall'altra, quella a livello SUPSI con 40 posti all'anno. Questa decisione non inficia minimamente la validità dei titoli rilasciati dalle due scuole, che rispondono entrambe largamente ai criteri di riconoscimento stabiliti dalla Comunità europea.

Sono consapevole che alla soluzione adottata nel Ticino, improntata alla prudenza di fronte ai crescenti bisogni sanitari e alla rivoluzione in atto nel settore formazione sociosanitaria, fa riscontro quella adottata nella Svizzera tedesca, con il 5-10% di infermieri formati a livello SUP e a quella romanda, dove si è scelto di formare unicamente infermieri di grado SUP.

Evidentemente le esperienze che verranno maturate nel corso dei prossimi anni potranno dire se e in quale misura il nostro Cantone dovrà modificare la ripartizione dei posti di formazione nelle scuole a cui accennavo prima. Immagino che molti fattori influiranno su questa decisione, che andrà rivalutata non solo tenendo in considerazione le rivendicazioni di categoria, ma anche l'evoluzione dei bisogni di cura e d'assistenza che si manifesteranno nel corso dei prossimi anni, soprattutto nel campo della lungodegenza e a cui dovrà giocoforza corrispondere l'aumento e la diversificazione di personale formato.

Evidentemente per una rivalutazione della decisione, che potrebbe realizzarsi nel 2012, assumeranno particolare importanza anche il grado di successo e di accoglienza che incontreranno le nuove formazioni che sono state create per coadiuvare l'infermiere, e penso in particolare al nuovo tirocinio di operatore sociosanitario, come pure le valutazioni che indubbiamente saranno intraprese sul piano nazionale sui tre modelli esistenti nelle diverse regioni svizzere.

Io vi chiedo, alla luce della formazione superiore che avete conseguito e di cui oggi ricevete la certificazione, nonché delle posizioni di responsabilità che parecchi di voi andranno ad assumere nel sistema sanitario ticinese, di partecipare in modo aperto e costruttivo a questi cambiamenti, che investono non solo il microcosmo ticinese, ma si inseriscono in un cambiamento di sistema in atto in tutta la Svizzera.


Per finire una terza e ultima annotazione sulla scuola che avete appena terminato, con una considerazione finale ed un auspicio per il futuro.

La considerazione finale scaturisce dalla molteplicità delle formazioni offerte da questa scuola, che si può facilmente constatare scorrendo l'elenco dei diplomati. Questa ricchezza di offerta formativa, sicuramente notevole per un cantone delle dimensioni del Cantone Ticino, ha indubbiamente consentito a molti professionisti di sviluppare nuove competenze, approfondendo le più attuali problematiche sanitarie e preparandosi ad affrontare i cambiamenti che si prospettano nel mondo sanitario. Credo che tutti, voi compresi che rappresentate una delle ultime coorti, debbano essere grati alla lungimiranza delle Autorità esecutive e parlamentari ticinesi, che 13 anni or sono, nel 1993, hanno convenuto l’accordo con la Croce Rossa Svizzera per la creazione de iure dell’Istituto che oggi vi consegna i diplomi.

L’accordo ha d'altro canto permesso allo stesso settore sanitario di far capo a personale ben formato e competente, a tutto vantaggio delle prestazioni e delle cure rivolte al cittadino.

L'auspicio per il futuro è che tale ricchezza formativa non si esaurisca con la Scuola superiore per le formazioni sanitarie ma che possa ottenere pari successo e pari sostegno da parte degli operatori sanitari anche con il passaggio ai nuovi corsi post-diploma universitari.

Con tale auspicio, alla cui concretizzazione evidentemente dedicherò ogni cura, desidero rinnovare i miei complimenti ai neodiplomati, congratulandomi con loro per l'importante risultato raggiunto e formulando loro gli auguri di un futuro professionale ricco di soddisfazioni.